InformatiCH Sagl
30 Set, 2020

Telelavoro nella PMI

Svolgere Telelavoro comodamente da casa si può, basta essere organizzati in modo da poter gestire remotamente tutto il flusso di informazioni normali all’interno dell’azienda.
Infatti quello che serve per lavorare è:

  • e-mail, impegni, calendari e contatti;
  • telefonate, con la possibilità di inoltrarle ai colleghi;
  • file condivisi (presentazioni, documenti, fogli di calcolo, immagini, ecc.) sempre disponibili sul proprio PC e sempre aggiornate con i colleghi;
  • messaggistica istantanea (quando scrivere una mail è troppo e non è così urgente per telefonate);
  • meeting audio-video al bisogno.

InformatiCH Sagl può aiutarti in tutto questo!

Telelavoro a partire da:
CHF 90.- / mese
Assistenza inclusa.

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Saremo lieti di consigliarti e modulare l’offerta con le opzioni più rispondenti alle tue esigenze lavorative.

Frontalieri, svolta sul telelavoro
23 Giu, 2020

Frontalieri, niente tasse sul telelavoro.

È stato raggiunto un accordo tra i governi Svizzero e Italiano, secondo il quale il lavoratore frontaliere, potrà lavorare da casa in quanto tutte le mansioni da esso svolte nei pressi della propria abitazione in Italia, saranno considerate dalle autorità italiane, come se fossero svolte regolarmente presso la sede di lavoro abituale.

InformatiCH Sagl è in grado di offrire servizi e strumenti che agevolano il telelavoro ma, prima di questo accordo, i lavoratori italiani, avrebbero rischiato di dover sottostare a una doppia tassazione (alla fonte e di nuovo allo stato italiano) in quanto, per beneficiare dello status di frontaliere, e quindi il regime di tassazione alla fonte, deve essere svolto in Svizzera.

Lo stato italiano può richiedere al lavoratore, assunto da un’azienda svizzera, di versare gli oneri sociali (INPS) e di pagare le tasse ai fini fiscali nonostante la trattenuta alla fonte e gli accordi bilaterali in tal senso, se ritiene che non siano soddisfatti i presupposti per lo status di frontaliere.

in via del tutto eccezionale e provvisoria, si accetta che […] i giorni di lavoro svolti nello Stato di residenza, a domicilio e per conto di un datore di lavoro situato nell’altro Stato, a seguito delle misure adottate per combattere la diffusione del Covid-19, sono considerati giorni di lavoro svolti nello Stato in cui la persona avrebbe lavorato e ricevuto il corrispettivo salario, lo stipendio e le altre remunerazioni analoghe

L’accordo entra in vigore in modo retroattivo dal 24 febbraio 2020 (cioè da quando scoppiò l’emergenza in Italia) e varrà almeno fino al 30 giugno 2020, anche se nel documento si dice esplicitamente che verrà rinnovato tacitamente anche dopo quella data fino a quando resteranno in vigore nei due Stati le misure di contrasto al virus. Quindi è ragionevole pensare che tale accordo sarà in vigore per tutto il 2020.

Pertanto, i nostri sistemi di telelavoro, potranno agevolare i lavoratori frontalieri, in questo delicato periodo. Noi di InformatiCH Sagl ci auguriamo che questa emergenza termini presto, ma potrebbe essere qualcosa con cui tutti dovremo convivere per un po’ e quindi possiamo aiutarvi.

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9 Giu, 2020

Telelavoro come risposta a COVID-19

Con il COVID-19 ancora in circolazione, e con la possibilità che ritorni con l’autunno, la sicurezza dei lavoratori impone di considerare alcune scelte, tra cui il telelavoro.

I problemi del telelavoro

La difficoltà del telelavoro si riassume in alcuni punti:

  • accedere ai documenti aziendali;
  • ricevere ed effettuare telefonate lavorative;
  • consultarsi con i colleghi in maniera rapida ed efficace;
  • accedere a determinate risorse che sono in ufficio.

Abbiamo la soluzione

Noi di InformatiCH Sagl siamo in grado di aiutarti con ogni aspetto del telelavoro e abbiamo predisposto un’offerta per permettere la soluzione a queste problematiche.

A partire da 90.- CHF / mese

Il telefono IP collegato in VPN è un tassello fondamentale per un telelavoro efficiente.
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info@informatich.ch

La nostra offerta

A partire da 90.- CHF/mese ti possiamo offrire la base per un aiuto concreto composto da:

  • centralino PBX VoIP embedded, virtuale o su server dedicato;
  • 1 telefono IP Yealink TS21P o TS41P;
  • 1 caselle mail con possibilità di condividere tra colleghi le risorse (calendari, rubriche e email);
  • spazio di lavoro cloud condiviso 10 GB;
  • configurazione iniziale;
  • 12 ticket annui di assistenza inclusa nel prezzo;
  • completamente basato in Svizzera.

Alla configurazione base si possono aggiungere postazioni remote a partire da 35.- CHF/mese ciascuna, composte da:

  • 1 telefono IP Yealink TS21P o TS41P collegato via VPN al centralino della configurazione base;
  • 1 casella email aggiuntiva alle 4 della configurazione base;
  • 1 GB aggiuntivo di spazio di lavoro cloud condivisio;
  • configurazione iniziale;
  • 4 ticket di assistenza annui inclusi nel prezzo;
  • completamente basato in Svizzera.

I vantaggi di questo approccio

Questa soluzione sfrutta le più moderne tecnologie e per rendere possibile e pratico il telelavoro in quanto da la possibilità di:

  • utilizzare lo stesso numero telefonico dell’ufficio anche dagli interni dislocati in postazioni remote;
  • IVR con possibilità di smistamento automatico chiamate;
  • code di attesa personalizzabili;
  • segreteria telefonica per ogni interno oppure condivisa con invio delle registrazioni per email o consultabili via telefono o pagina web;
  • file sincronizzati automaticamente, rimangono disponibili anche in assenza di connessione;
  • i file modificati offline si sincronizzano quando una nuova connessione torna disponibile;
  • possibilità di navigazione internet da IP azienda;
  • alto livello di sicurezza;
  • dati condivisi in tempo reale;
  • conference di altissima qualità con possibilità di telefono speciale senza fili per sala conferenza;
  • la postazione remota ha un numero di interno del centralino;
  • nessuna necessità di usare il cellulare del dipendente;
  • ridondanza direttamente da centralino, apparati sostituiti in 2 giorni lavorativi;
  • e-mail aziendali di alta qualità con funzionalità avanzate (es. invio posticipato);
  • integrazione con sistemi esistenti;
  • possibilità di personalizzare tutta la soluzione.
Una soluzione elegante e senza fili per le sale conferenza.

16 Mar, 2020

Sei pronto al telelavoro?

Diversi tipi di strumenti

  • Videoconferenza
  • Calendari condivisi
  • File in cloud
  • Remote Desktop
  • VPN

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Scrivici a info@informatich.ch

Videoconferenza

Siamo abituati a vederci costantemente de visu, incontrarci per nuove conoscenze e parlarci di persona per poter capire al di là delle singole parole cosa ci deve comunicare il nostro interlocutore. Siamo in un’epoca pervasa dalla tecnologia, queste cose si possono fare anche da casa.

Rimani in contatto con clienti., fornitori o anche i tuoi cari, offriamo noi!

Calendari condivisi

Una delle risorse che si tende a non utilizzare quando si lavora tutti nello stesso ufficio, specialmente nelle realtà piccole, sono i calendari condivisi.

Possiamo fornire caselle email con calendari condivisi a chi lo desiderasse, basta contattarci, il primo mese lo forniamo gratuitamente.

File in cloud

Per collaborare insieme tra tutte le componenti di un ufficio o un’azienda, abbiamo di solito bisogno di un repository, di un nas o un server, o semplicemente di una cartella condivisa in cui memorizzare i dati che servono a lavorare insieme.

Richiedi un account gratuito del nostro servizio nextcloud per poter coordinare il tuo lavoro. Può essere integrato anche con il server in ufficio in modo che quando riprenderà l’operatività normale sarà già tutto a posto.

Contattaci per un account gratuito NextCloud

Remote Desktop

In ambiente Windows è molto facile attivare il telelavoro sul breve periodo, simulando la presenza alla scrivania tramite Remote Desktop. In questo modo gli utenti si collegano al proprio computer dell’ufficio, che deve rimanere acceso, a patto che sia in possesso di una licenza Windows di tipo “Professional” o superiore.

E’ possibile anche condividere le risorse del computer personale con cui ci si collega (stampanti, file, documenti, dischi esterni) e trasferire file da e verso il computer del lavoro.

Questo approccio necessita direttamente di una VPN per potersi collegare in sicurezza alla rete aziendale e di lì a ciascun computer che esponga il servizio.

Ottieni il massimo dalla tua infrastruttura esistente, chiedici come!

VPN

La VPN è lo strumento imprescindibile per il telelavoro. Permette di unire un telefono portatile, un cellulare, un tablet, o addirittura un intero appartamento o ufficio secondario alla rete aziendale.

E’ uno strumento che impone delle considerazioni di sicurezza a priori e deve essere realizzata internamente o da un professionista o un’azienda di cui si possa avere fiduca per valutare tutto quanto specialmente in tempi, come questo, in cui ogni minuto è importante.

Chiamaci e chiedici ulteriori informazioni!

Chiamaci o scrivici per avere informazioni e attivare la tua VPN oggi stesso.

Contattaci!

InformatiCH Sagl è in grado di supportarti in ogni situazione per far fronte a questa sfida planetaria che è il Corona Virus e permetterti di continuare la tua attività comodamente da casa e senza rischi di contagio.

10 Mar, 2020

Il telelavoro ai tempi del Coronavirus

Ormai l’Italia è in emergenza per il COVID-19 noto a tutti come Coronavirus, noché comunemente chiamato “Corona”.

Il ticino e la svizzera tutta hanno una forte componente lavorativa straniera frontaliera, quindi viene garantito l’accesso alla svizzera per motivi di lavoro ai lavoratori transfrontalieri.

InformatiCH Sagl è in grado di fornire indicazioni utili per attivare il telelavoro, lo smartworking o telepresenza e videoconferenze in maniera rapida ed efficace e, vista la situazione di pubblica utilità e di gravità generale, venendo incontro alle piccole realtà che magari non possono permettersi delle cifre astronomiche per licenze o manodopera.

Sei interessato ad un’analisi del flusso di lavoro? Chiamaci per una consulenza telefonica che possa sfociare in una mobilità più ridotta e sostenibile del personale in questa situazione di emergenza.

State a casa, lavorare è possibile. Non ci conosci ancora? E’ l’occasione giusta per contattarci senza impegno.

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7 Ott, 2019

Cryptolocker

Quando un’azienda viene colpita da un Cryptolocker, si parla di “attacco hacker”. Purtroppo è solo in parte vero.

Come proteggersi da un cryptolocker?

Attacco passivo

Spesso il vettore di infezione per un Cryptolocker è passivo, in quanto la tecnologia degli antivirus rileva il contenuto malevolo. I server di posta elettronica scartano in automatico gli allegati eseguibili.

Rimane solo da sfruttare l’anello più debole della catena. L’utente.

La fonte del problema

Scherzosamente i tecnici sono soliti dire che il problema risiede tra la sedia e la tastiera. Ciò purtroppo sta diventando tristemente vero in quanto siamo tutti abituati a fare più cose in contemporanea e quindi anche il più attento può cadere nel tranello.

Infatti il veicolo di diffusione più diffuso e più semplice da sfruttare è una finta e-mail di un servizio molto diffuso (principale operatore telefonico, principale banca, principale operatore elettrico) che annuncia promozioni, problemi di protezione oppure una bolletta dalle cifre preoccupanti.

L’utente, preso dal panico, di solito non nota che:

  • il mittente vero della mail non è quello che può sembrare;
  • i dati riportati sulla finta fattura non sono del tutto corretti;

a questo punto, entra in ballo la componente emozionale dell’utente che vuole assincerarsi che ci sia un errore o vuole verificare per poi esporre il problema all'”azienda” della comunicazione, o solamente approfittare dell’offerta allettante.

Gli antivirus non sono del tutto efficaci

L’approccio utilizzato per i cryptolocker fa in modo che il codice malevolo non sia mai incluso nelle e-mail che arrivano perché altrimenti verrebbe bloccato dai filtri antivirus (oppure sul tipo di allegato) sul server e-mail, oppure dall’antivirus a bordo del client. Viene infatti allegato un tipo di documento (PDF, Word, Excel, HTML contenente codice js che venga scaricato ondemand, ecc.) che permetta di avere un collegamento esterno, oppure un codice attivo (macro) che permetta di scaricare il codice malevolo.

Come funziona un cryptolocker?

Non è lo scopo di questo articolo fornire una spiegazione dettagliata sul funzionamento ma la parte fondamentale che permette di capirne la portata è che il virus identifica il computer, genera una chiave di codifica (la crittografia è asimmetrica, quindi la chiave per decifrare viene spedita a un server remoto) e inizia la parte di cifratura di tutte le informazioni che il virus riesce a identificare e e raggiungere. Non basta che il server non sia collegato al momento dell’infezione in quanto il cryptolocker è in grado di identificare altri computer e server in rete e crittografare il contenuto delle risorse che riesce a identificare.

Come ci si difende dai cryptolocker?

Le difese sono due per minimizzare i danni:

  • sensibilizzazione degli utenti coinvolti nel perimetro d’attacco;
  • compartimentazione dei dati e accesso in scrittura garantito esclusivamente alla porzione di utenti che ne hanno reale necessità.

L’unica difesa efficace è il backup, ma protegge di giorno in giorno solitamente, quindi è efficace per avere un salvataggio di dati importanti. Esistono però particolari situazioni in cui la perdita dei dati tra un backup e l’altro può essere problematica. Ad esempio la gestione di ordini con pagamento posticipato in un flusso di lavoro che ha eliminato la carta. In questo caso è impossibile risalire alla merce consegnata e al danno da fermo attività e a quello da perdita di dati, si aggiunge anche un potenziale danno che si subisce con l’impossibilità di riconciliare le informazioni della merce consegnata.

Come affrontare il problema?

Il problema si affronta dotandosi di un sistema di backup che permetta di avere i dati aggiornati in tempo reale e in contempo non avere una accessibilità diretta dalla rete come un file system di rete.
Tranquillo Cloud ti aiuta a minimizzare il tempo di fermo di una rete dopo l’infezione da un cryptolocker in quanto è un contenitore che non è attaccabile direttamente dal cryptolocker e si integra con dei software che permettono di salvare sia i dati in tempo reale che lo stato delle macchine per un ripristino automatizzato e completo con, ad esempio, una chiavetta USB che permetta il ripristino da rete di un’intera postazione, fisica o virtuale in ambiente Windows o Linux. In ultimo non utilizza un protocollo di quelli che attualmente vengono ricercati dai cryptolocker. Utilizza una modalità di collegamento che non è immediatamente scopribile da un algoritmo di ricerca generico.

InformatiCH Sagl può aiutarti!

Contattaci per un preventivo e per costruire con noi un piano di protezione dei tuoi dati importanti e un piano di ripristino per permetterti di essere operativi nel più breve tempo possibile dopo un attacco del genere.

Acquista Tranquillo Cloud a partire da 179.- 89.- CHF all’anno per 1 TB di spazio disponibile. L’offerta è valida fino al 31/12/2019 e al rinnovo sarà a prezzo pieno.

16 Set, 2019

Cloud Act ovvero l’importanza della legislazione di riferimento per la privacy.

Forse non tutti sanno che il CLOUD Act (Clarifying Lawful Overseas Use of Data) è in vigore da più di un anno ormai, dal 23 marzo 2018.

Perché dovrebbe interessare a un soggetto svizzero, o europeo, una legge statunitense? E’ molto semplice in realtà, il motivo è presto detto.

Il Cloud Act permette l’accesso ai dati memorizzati anche all’esterno del territorio degli Stati Uniti.

Ciò vuol dire che se qualche ente titolato richiede al provider l’accesso a dati di un utente (sia esso un privato o un’azienda) è demandato unicamente al provider muovere delle obizeioni sulla possibilità che questo intervento violi le leggi estere riguardio la rivelazione dei dati dell’utente. Sempre il Cloud Act però stabilisce che un tribunale debba prendere in considerazione l’obiezione posta. Lo stesso tribunale, d’altro canto, può imporre la rivelazione di questi dati a prescindere dalla violazione della legge estera.

Il Cloud Actpermette l’accesso da parte dei governi esteri dei dati memorizzati anche sul suolo statunitense.

Inoltre il Cloud Act permette a ciascuno stato di richiedere l’accesso ai dati memorizzati negli Stati Uniti a patto che lo stato che ne faccia richiesta sia uno stato che rispetti i requisiti standard di rispetto dei diritti umani e della privacy.
Il provider anche in questo caso può muovere delle obiezioni ma non è stabilita alcuna procedura all’interno della legge per farlo, pertanto le obiezioni del provider sono impossibili da opporre o a efficacia nulla.

Che rischi corro a usare un servizio di cloud pubblico di una compania americana?

Premesso che il cloud, semplificando all’estremo, è il computer di qualcun altro, le implicazioni di questa legge sono particolarmente insidiose.

I miei dati sono sempre al sicuro da accessi indesiderati?

Non proprio perché una volta che un tribunale ha stabilito che un paese estero ha i requisiti necessari per accedere ai dati degli utenti, non serve più alcuna autorizzazione aggiuntiva.

Pertanto qualsiasi stato, riconosciuto come liberale dagli Stati uniti, può chiedere direttamente al provider accesso ai dati che interessano.

Tutto questo cosa comporta?

Il prezzo da pagare per servizi gratuiti o molto economici si traduce non solo in “essere il prodotto del servizio” ma anche di non aver cognizione alcuna di accesso ai propri dati né che sia aperta una procedura nei propri confronti.

Pertanto conviene sempre scegliere un partner locale in modo da ricadere sotto la stessa giurisdizione, anche se può comportare (e spesso non è così) un prezzo maggiore. Di contro un partner locale fornisce anche assistenza sui propri servizi.

Tranquillo Cloud

Tranquillo Cloud è situato interamente in svizzera, sviluppato e commercializzato da una azienda svizzera pertanto soggetta alle leggi della confederazione elvetica. Pertanto sono maggiormente garantiti i diritti dei suoi fruitori. Non ospitando dati di una realtà americana non siamo tenuti a rispondere a determinate richieste. E costa meno di quanto si possa pensare. Contattaci per saperne di più.

Un piccolo partner locale
16 Lug, 2019

Un piccolo fornitore locale

Nell’epoca del commercio globale possiamo avere facilmente beni da ogni parte del mondo, ma ciò che è ancora più semplice è acquistare servizi.
Questo lascia il cliente di fronte a una scelta tanto economica quanto strategica.

Il problema

Siamo abituati per natura a pensare che tutto vada sempre bene. Sarebbe il caso di soffermarsi a considerare alcune implicazioni che possono insorgere scegliendo un servizio esclusivamente sulla base del prezzo.
Da una parte abbiamo la convenienza economica, dall’altra ci esponiamo a due rischi: uno di giurisdizione, e uno di natura pratica.

Il problema di giurisdizione

Cosa succede se per un qualsiasi motivo devo far valere i miei diritti contro un colosso internazionale?
Generalmente tutti i big player non erogano, per motivi sia di bacino d’utenza che di costi, i servizi dislocati geograficamente in Confederazione Elvetica.
Questo è il problema principe. Se devo far valere i miei diritti, tanto da privato che da azienda, contro una grande compagnia internazionale potrebbe essere molto difficile. Infatti il potere contrattuale da parte del singolo cliente è pressoché nullo nei confronti del fornitore.

Generalmente il potere che hanno gli utenti, siano essi consumatori o aziende, è solo dovuto al fatto che un riscontro negativo sia in grado di creare un danno di immagine. Il problema è che se il cliente non ha una grande risonanza online, non ha una gran voce in capitolo.

A questo punto potrebbe sorgere il problema di valutare di intentare una causa legale a un soggetto estero e con una disponibilità economica spropositatamente maggiore alla propria. Meglio lasciar perdere.
In ultimo salvare dei dati su un servizio che appartiene a un’altra giurisdizione, può comportare un problema notevole nel caso di rispetto di normative nazionali di riservatezza.

Il problema pratico

Oltre a quanto scritto sopra, esiste anche un problema di tipo pratico che non va sottovalutato. I servizi gratuiti o molto economici, forniti spesso da colossi esteri, anche se a pagamento, sono senza assistenza. E’ vero, sono sempre corredati da guide scritte semplici e tutorial passo passo ma se nonostante questo nulla funziona?
In questi casi purtroppo il cliente, a meno che non generi un fatturato consistente per il colosso internazionale, è abbandonato a se stesso.
Va inoltre ricordato che spesso questi servizi sono corredati da un contratto non negoziabile che implica il fatto che il servizio può essere sospeso o cessato senza alcun preavviso per qualsiasi motivo da chi lo eroga.

Cosa succede al cliente abbandonato?

Come primo tentativo il cliente abbandonato si rivolge a un partner locale (troppo tardi) che deve cercare, con l’esperienza e le competenze in suo possesso, di aggirare il problema con uno studio attento del problema e numerosi tentativi che richiedono diverso tempo.
Spesso però il cliente è spinto ad affrontare questa strada per la necessità di rientrare in possesso dei suoi dati preziosi.
Alla fine il risparmio si annulla abbondantemente al primo problema.

La soluzione

Ovviamente la soluzione è di affidarsi a un fornitore locale che garantisca una risposta sufficientemente rapida e flessibilità nell’erogare l’assistenza necessaria. Anche se il problema non concerne il servizio erogato ma la sua fruizione.
Il fornitore deve essere un partner e quindi interessarsi ai problemi del cliente come fossero propri.
Quando la dimensione del fornitore diventa troppo grande, il rischio di essere considerati un numero piuttosto che un partner è forte.


Una realtà locale è soggetta alla stessa legislazione e alle stesse normative, quindi il rischio che l’utilizzo del servizio violi qualche norma della propria legislazione è nullo.
Un partner locale, sebbene possa addebitare dei costi extra per l’assistenza subordinata all’utilizzo del servizio, è però sempre raggiungibile, si può incontrare presso la propria o la sua sede e avere un riscontro personale alla gestione dei problemi.
E’ possibile instaurare un rapporto di fiducia con un partner locale sulla base di incontri e quindi si può avere un’idea basata sulla propria percezione della fiducia che può essere riposta in esso.

Una cosa molto importante dei partner più piccoli è che alcuni termini delle proposte contrattuali possono essere negoziati o addirittura confezionati su misura. Chiaramente ci saranno degli aspetti che non sono negoziabili, ma alcuni aspetti che potrebbero essere importanti per il cliente, magari sono adattabili alle esigenze reciproche.

In sintesi

E’ sempre bene effettuare le proprie scelte considerando l’offerta di un piccolo fornitore locale, anche se in prima battuta può sembrare più costoso. D’altronde la fiscalità e i costi del territorio sono gli stessi sia per l’acquirente che per il fornitore.